lunedì, dicembre 19, 2005

Arcano V - Lo Ierofante


Custode attento del rito
e accorto tenutario del tempio,
suddivido lo slancio d'evoluzione
in stadi e gradini,
per far comprensibile l'eternità,
per donare alla logica umana
il senso di ciò che la trascende.

Il misticismo e la fede sostengo con l'insegnamento,
e la dottrina offro compassionevole
perché ognuno elabori la via
che conduce a sé stesso.

Non sono autorità
né parola stabilita,
la mia tradizione non è passato, ma futuro.
Chiunque voglia a me sostituirsi
rischia l'errore più grave:
quello dell'arroganza tutoria
di chi pretende di sapere
e non insegna liberazione,
ma paura e dipendenza.

Io sono il Maestro,
e dimoro nel cuore, là nel profondo,
dove le domande sono tutte accolte con cura,
dove nulla e nessuno è rifiutato,
dove risposte sincere accarezzano l'animo
suggerendo infiniti soffi di verità.

giovedì, dicembre 15, 2005

Arcano VI - L'Innamorato


Il pensiero è centrifugo:
sceglie-cataloga-divide-seziona.
La sua è la disperata analisi
della ricerca di sé stesso.

L’amore è centripeto,
unendo in sé gli opposti:
ovunque Montecchi e Capuleti
vedranno franare le loro trincee oscure,
e la sfida impossibile
non sarà stato il pensatore a porla,
ma l’innamorato.

La scelta che concreterà
il balzo oltre l’abisso...
non è una scelta:
è amore!

Arcano VII - Il Carro


Stelle fra le mani,
con i piedi poggio
su mondi in evoluzione.
Un mio gesto muove le galassie
e intorno al braccio stringo le redini
dei destini universali.

Il mio capo trionfa e domina ovunque,
con il soffio dirigo la forza
d’ogni trasmutazione.
Sono arbitro e giudice supremo,
condottiero e vincitore glorioso.

La mia sapienza è superiore
a quella dei potenti
e le mie leggi sono oltre
ogni consuetudine conosciuta,
ma nulla posso di mia volontà,
nulla posso raggiungere, conquistare o difendere
per me stesso.

Chi sono?
Sono l’uomo che ha realizzato
la sua completa nullità,
la sua vuotezza desolante,
la sconfitta totale.

Eppure nel mio respiro fluisce la vita,
nel mio sangue scorre l’amore
e attraverso di me agisce l’inesprimibile.
Io sono...
Io sono libero!

Arcano VIII - La Giustizia


E’ la Regola che muove i mondi,
è la Legge che ordina gli universi,
è la Dottrina che permea i cosmi,
è la Giustizia che anima tutto.

Una spada severa
esplode in soli morenti,
allontana galassie,
distrugge i potenti,
fa girare la gemente ruota del dolore.

Una bilancia armoniosa
sboccia nel fiore,
cresce nel bimbo,
sorride alle albe,
apre negli esseri la fiducia d’amore.

Regola è la radice,
Legge il tronco,
Dottrina il ramo,
ma il supremo frutto della Giustizia
nasce da compassione e amore divini:
il suo nome è comprensione.

Arcano IX - L'Eremita


Io sono l’Eremita,
io sono l’Insoddisfatto.
Non esiste per me spiegazione esauriente,
conclusione stabilita,
definitivo valore.
I sapienti non m’imprigionano,
i potenti non mi rendono schiavo,
gli amanti non m’incatenano.

Io sono l’Eremita,
io sono l’Insoddisfatto.
Ho una lampada che illumina oltre il conosciuto,
oltre l’oscuro velo dell’apparenza
e il mondo degli uomini collettivi.
Ho un mantello che cela e protegge
una profonda antichità:
il mistero dell’iniziazione.

Io sono l’Eremita,
io sono l’Insoddisfatto.
Non potete toccarmi,
il mio corpo è evanescente.
Non potete cercarmi,
la mia anima è incomprensibile.
Non potete chiamarmi,
il mio spirito è nel fondo del mare,
oltre la sommità del cielo,
è luce interiore che splende
nel cuore dell’uomo.

Io sono l’Eremita
e al di là della materia,
al di là dello spirito,
al di là della morte,
al di là della vita,
al di là della vetta,
al di là dell’abisso,
sarò pago soltanto della suprema visione
del volto nascosto
di Dio.

Arcano X - la Ruota della Fortuna


Io sono la Ruota vorticosa
i cui raggi sono esistenze,
il cui cerchio è vita,
e il movimento evoluzione.

Sono il disegno imperscrutabile
dai tracciati segreti,
dai colori occulti,
il cui senso è chiaro solo ai risvegliati.

Sono il destino giusto
dall’infinita equità,
la cui certezza sovrasta gli oceani del divenire
e il cui fine è rendere balsamo ogni veleno.

Io muto le coscienze degli esseri tutti
perché dono ad essi:
l’unitario attraverso il molteplice,
l’eterno attraverso il caduco,
l’ordine attraverso il caos,
la libertà attraverso la schiavitù,
l’amore attraverso l’istinto,
la forza attraverso l’insufficienza,
la sapienza attraverso l’ignoranza,
il vero attraverso l’illusorio,
l’immutabile attraverso il mutevole,
l’assoluto attraverso il relativo.

Io sono la Ruota della Vera Fortuna,
e per mio tramite l’uomo
compie il suo viaggio verso l’infinito
e oltrepassa l’abisso dei mutamenti,
ritrovando al centro di tutte le rotazioni,
nel nucleo eterno del peregrinare,
la sua vera anima
e sé stesso.

Arcano XI - La Forza


Quando nulla più ci sostiene
e il caos d’un mondo ostile
si sgretola nell’inutilità lasciandoci delusi e laceri,
la nostra vera forza, la speranza,
ci incoraggia a combattere e amare.

Quando l’esistenza ci sembra vuota,
un oscuro labirinto senza scopo o causa,
la nostra vera forza, la comprensione,
ci offre il senso e l’intuizione d’un ordine superiore,
l’immagine del volto nascosto.

Quando la dualità ci sovrasta e l’ingiustizia ci ferisce,
quando l’ideale sembra opposto al reale
senza rimedio divisi e inconciliabili,
la nostra vera forza, la fede,
ci mostra l’unità della vita e la fusione d’amore.

Così ad ogni istante, ad ogni respiro,
ad ogni battito del cuore,
la Forza compassionevole vince l’illusione della morte
e il dolore dell’ignorare
portandoci a superare noi stessi,
e nello stagno della nostra piccola percezione
miracolosamente cresce
il loto meraviglioso
della coscienza.

Arcano XII - L'Appeso


Una palpitante scintilla di fuoco divino,
un sottile alito spirituale,
precipitò dentro di sé e portò la sua luce
nella spessa oscurità della forma.

Come in un prisma dai mille colori
s’accese così lo spettacolo delle esistenze,
come in un teatro ruotarono i personaggi sulla scena,
s’intersecarono le parti muovendosi quinte e sipari,
cambiando gli attori maschere e illusioni.

Appesi ad un sottile filo d’amore,
ad un fremente soffio di vita,
così recitiamo in un mondo capovolto,
a testa in giù nel dolore e nell’ombra,
non più memori della vibrante scintilla calatasi nella forma.

Finché, imbattendoci un giorno nello specchio,
ci chiederemo il senso dei nostri gesti,
delle immagini e del vorticare:
allora il caleidoscopico fluire di cause ed effetti
si ricomporrà nell’unità della visione,
e il cuore disperso nel molteplice
creerà la sintesi universa.

Allora la caduta e il sacrificio dell’incarnazione
si riveleranno alla nostra nuova coscienza consapevole
come il gioco avveduto e sagace,
variegato e stupefacente,
di un cosmico acrobata,
appeso a testa in giù al magico trapezio dell’essere.

Arcano XIII - La Morte


Giorni di sole nel grano lucente,
acque che specchiano azzurri sereni,
esistenze stupende di anime alte,
amori soavi di creature accoglienti.
…Morte!

Ore e passione,
colore e speranza,
preziosi momenti sublimi del cuore,
musica forte vibrante di vita.
…Morte!

La falce saettante elimina tutto:
appoggi, strutture, disegni degli astri,
e i nostri sentieri costruiti a fatica
traboccanti di fiori di carta sottile.
…Morte!

Tempo e paura,
dubbio e vuotezza,
dolore cocente per l’istante che fugge,
sonno ossessivo, desolato, di tomba.
…Morte!

Muori da vivo la pallida morte
lasciando cadere quanto copre o riveste,
affronta la sfida in essenza cosciente
senza subire il suo rapido taglio.

Come fiume trascendi nell’abbraccio del mare
le tue anguste rive in più ampio respiro
e nell’Essere scopri una casa gioiosa,
immensa ed eterna, con milioni di stanze.

L’unica morte è l’illusione che accetti
nel timore di perdere le tue maschere fisse.
La vita soltanto sovrasta ogni fede,
e la certezza dell’Uno, multiforme e assoluto.

Arcano XIV - La Temperanza


Un flusso incessante,
dalla vita alla Vita,
ora scorre placato
come luna sull’acqua.

Un calore costante,
dall’amore all’Amore,
ora vibra lucente
come sole nel cielo.

Un respiro veggente,
dalla morte alla Morte,
ora muove sapiente
come essenza immortale.

Temperanza sublime in tal modo procede
e, strumento gentile del supremo alchimista,
trasmutando prepara il gran dono di oggi.

E’ quel dono che dice al fanciullo ch’è in noi
che già il Mondo è vicino,
che il Gran Mondo è per lui.

Con l’estrema fusione di forze sottili
oro e argento preziosi temperando forgiamo
e, gli opposti lasciando come gusci ormai vuoti,
nel fluire ci uniamo all’immenso che E’.

Arcano XV - Il Diavolo


Furtivo il diavolo sibilò sull’uomo:
“Son io l’orrida serpe dalla cornuta testa.
Ho parole come catene d’angoscia
e ribollono ardenti i miei pensieri.

Con beffardo trionfo t’impedirò l’ascesa,
per alito solfureo prosciugherò certezze,
la negra terra farò tuo pasto
e gelo di separazione ricompensa.

Stelle in agonia già cadono dai cieli in eclissi,
precipitano profonde nell’abisso della mia gola.
Odiami, ed esulterò danzando,
scacciami, e ti sarò ossessione.

Se combatti la mia persecuzione oscura,
circonderò i tuoi poveri rifugi con ragnatele d’insidia
e vi cadrai dal dubbio esausto:
io sono per te fallimento eterno e sicura dannazione.”

Rispose l’uomo al diavolo:
“Ti conosco, Lucifero splendente,
specchio offensivo dall’intelligenza acuta,
caricatura grottesca di vizio e malvagità.

Non ti respingo né fuggo, o Ingannatore,
‘ché un’insidia sola, facile a smascherare, possiedi
e una bestemmia soltanto proferisci astuto:
la favola terrifica del tuo presunto esistere.

Non ti respingo, né da te fuggo,
o Ribellione, o Tenebra, o Abisso,
o Nemico, o Cecità, o Immondo,
o Arsura, o Bisogno, o Artiglio,
o Fuoco, o Gelo, o Divisione,
o Odio, o Conflitto, o Multiplo,
o Fame, o Infelicità, o Ferocia,
o Menzogna, o Seduzione, o Repulsione,
o Tempesta, o Turbamento, o Male.

Illusione tu sei, infido e abile,
se mi convinci d’essere altro da me e distante da Dio,
tentando d’apparire colpa e ignominia tu solo,
tu capro espiatorio d’ogni errore,
ed io libero bene.

Sono invece io a farti persona,
rifiutando in te ciò che non vedo in me,
rafforzandoti con l’alibi dell’ignorare,
plasmandoti come comodo fantoccio
della mia incomprensione.

Più t’osservo,
più si dilegua la terribile mostruosa immagine
che la paura m’impone:
inconsistente e buffo artifizio tu sei.”

Così l'uomo nel diavolo si specchiò e fu redento
Ormai tutt’uno superarono l’inganno e guadarono il fiume,
approdando in un paese strano
e molto a lungo cercato:
il mondo accogliente, complesso e responsabile
della conoscenza di sé.

Arcano XVI - La Torre


Un lampo veloce e stupendo
fende la notte del nostro ingegno
e illumina rapido e spettrale
la disperata costruzione del vivere.

Una nuova luminosità ci ferisce
e vediamo con chiarezza le falle
dei nostri sforzi e la pochezza
dell’arido separarsi dall’universo.

Torre alta e oscura,
casa di un dio soltanto immaginato,
dissolvi nel tuo lungo crollo ogni rigido scenario,
distruggi le false ambizioni dell’avida ragione.

Torre enorme e inesistente,
edificata in potere e ignoranza,
libera nella tua agonia la nostra mente dall’odio
e dalle catene dell’ego accentratore.

Rivelaci con ampie crepe
gli spazi aperti e l’amore del Sé,
ridonaci fra mura sgretolate
il coraggio della speranza.

Arcano XVII - Le Stelle


Le misteriose notti stellate
sono segnate dai tracciati immobili
di miriadi di silenti testimoni,
quali spole d’invisibili fili
che raggiungono gli uomini
e li inclinano al movimento.

Luminosa scrittura sono gli astri
di antiche e profonde divinità,
espressione dei loro pensieri e delle trame
intessute di morte e di vita
nei giochi eterni d’ oscurità e luce,
gemme preziose d’un ancora ignoto destino.

Altissime e lontane,
ne cerchiamo da sempre il segreto,
quel loro enigma intriso
di presenza e distacco,
e ne ritroviamo la chiave
sui tetti del mondo.

Arcano XVIII - La Luna


La bianca luna conforta la mente,
invia ampi raggi e fantastiche luci
per sostenerci sulla via,
per guidare tutti i viandanti della notte
e fare d’ogni cittadino dell’universo
un coraggioso sognatore della Realtà.

Lo sguardo coglie spesso stupito
il volto suo, alto e diafano, che vola lontano
respirando lieve le mistiche verità del cuore.
Quel pallido volto presago d’approdi scomparsi
porta impresse come rughe le fievoli rovine
e i solchi d’un mondo anelato,
le utopie d’un sogno ancora possibile.

Non sono fantasmi ingannevoli
le vaghe fiammelle che emana,
né torbide trappole promettenti false meraviglie:
sono invece i chiari messaggi della dea,
che oppongono vita alle morte oscurità quotidiane,
creduti privi di senso per le imperfezioni del nostro vedere,
rifiutati perché mai compresi.

Arcano XXI - Il Mondo


Disponendomi a vedere oltre il semplice apparire
percepisco la cosmica unità dietro ogni separazione.
Ricordo la comune origine
in ogni attimo, in ogni respiro,
e mi riconosco individuo nell’indivisibile.

Mangiare, bere, dormire, respirare:
armonie dell’essere, accordi della musica di vivere.
Io sono presente, centro del mio mondo,
arbitro ormai consapevole dei miei destini.
Non temo più alcun male
e sento che siamo tutti uniti
da mille invisibili trame d'amore.